continuo facendo un discorso piu' serio...
Capita spesso che restando troppo al computer e frequentando un forum o una chat si possa perdere il concetto che esiste tra realta' e virtualita', cio' oltre ad essere un male per se stessi puo' diventare dannoso anche per il prossimo.
Chattare o comunicare in un forum non è sinonimo di alcuna malattia. Comunicare, chiacchierare, di per sé, non è negativo. Ciò però non significa che l´azione del chattare non possa trasformarsi in una patologia. Ci si può ammalare di chat ?
Risulta concepibile che più tempo si passa davanti alle chat o i ai forum, meno ne resterà per fare altro. Ho avuto modo nei miei lunghi anni di esperienza nel campo, d'incontrare persone che hanno perso di vista un concetto basilare e cioe' che le chat ed i forum sono solo mezzi di comunicazione per rilassarsi o per trascorrere ore in serenita' ma modi a volte per trovare un’amicizia, Si! Un’amicizia un’amicizia non intesa quella con A maiuscola ma persone che hanno una certa affinita’ sia caratteriale che di pensiero, il problema e’ che si diventa amici perche’ si trovano nelle parole dell’uno o dell’altra queste caratteristiche.
E’ evidente che queste persone, generalmente sono persone sole, sole per scelta sole perche’ il compagno/a non ha nessun feeling , perche’ a volte si vorrebbe parlare esprimersi ma dall’altra si ci scontra un muro di gomma.
La mia prima esperienza di chat e’ stata devastante, devastante perche’ se non conosci bene la chat essa ti coivolge e travolge immediatamente e vieni preso da qualcosa di molto nuovo che prima di adesso non ti era mai capitato, un vorticoso alone magico dove tutto ti sembra possibile e bello ma non appena questo alone magico si interrompe ricadi in una realta’ che mai ti saresti aspettato, e se non hai una buona dose di forza di stato d’animo puoi fare diventare reale e realmente vissuta quel momento che hai trascorso in chat, ma con le conseguenze che ne verrebbero successivamente.
Devi essere forte per te, devi essere forte anche per il tuo prossimo e riportare tutto nei giusti binari della realtà quotidiana, molta e’ la tentazione di cedere di cadere in una trappola che non sembra tale ma che alla fine tale si presentera’ non appena ti lasci andare e trasportare.
Voglio ricordarVi e affermare con forza che tutti gli esseri umani hanno una grande necessità di comunicare con i propri simili donne o uomini che siano, cercando di trovare una valvola di sfogo per le proprie ansie , per i propri problemi, per proprie angosce che teniamo dentro e non riusciamo a parlare neanche al ns. partner a volte perchè lo vediamo molto distante e distaccato , a volte perche quel rapporto di complicità istaurato all’inizio dell’incontro è svanito come nebbia al sole senza sapere il vero perché, allora scegliamo , se lo possediamo, di confidarci con un ns. Amico ma c’e’ un ma a volte il ns. carattere e’ cosi’ riservato cosi’ timido che ci vergogniamo a parlarne , temiamo di essere giudicati negativamente, temiamo che questo nostro Amico per quanti sforzi faccia non ci capisca o che involontariamente si lasci sfuggire una ns. delicata confidenza e alla fine non ci rimane altro che chiuderci noi.
Incontrarci in chat o in messaggeria non credo che sia negativo se si riesce a trovare la persona giusta , leale , sincera e principalmente affidabile perché piano piano riusciamo a confidare i nostri problemi sopra descritti e a parlarne.
Stiamo parlando con un estraneo, che non conosciamo per averlo visto e frequentato ma nello stesso tempo stiamo parlando con una persona che dopo diverso tempo di frequentazione virtuale ci ha dato una certa sicurezza e noi protetti dal video del ns. computer finalmente possiamo aprirci senza che possa succedere che i nostri fatti quotidiani e le nostre angosce siano giudicate perchè peggio che ci vada chiudiamo il computer e lo salutiamo.
Attenzione non che io sia un santarello, forse il mio nick descrive meglio il mio modo di essere , ma a differenza di qualche altro/a io prendo tutto a ridere , mi diverto e sorrido (e qui condivido il pensiero di molti). Il sesso in web no! Non esiste puo’ esistere solamente una forma di eccitazione mentale, esclusivamente mentale che non porta a nulla perche alla fine, al momento giusto viene a mancare ciò che un uomo o una donna desiderano in quel momento e se anche vero che le immagini delle cam o delle foto possono portare all’eccitazione, questa e’ una eccitazione momentanea che là inizia e li termina consumandosi in pochi secondi.In poche parole il sesso senza amore per quanto mi riguarda non esiste e non puo’ esistere e’ necessario un po’ di coinvolgimento emotivo e poiche’ io mi trovo completamente d’accordo che l’amore in web non esiste per me non esiste neanche il sesso, ma e’ evidente che non tutti la possono pensare come me, e che invece altre persone sono in contrapposizione con la mia tesi.
Alla fine i rapporti interpersonali per quanto mi riguarda , per me non esiste il rancore e la rabbia intesa come sentimeno non puo' avere il sopravvento su una discussione esclusivamente letteraria.
Da che mondo è mondo, tutte le mamme del mondo dicono ai bambini: «Non accettare caramelle da uno sconosciuto». Sorge spontanea la domanda, quando si tratta della rete: come posso fidarmi di persone che non vedo, quando non so nemmeno se sono ciò che dicono di essere?
Sei o sette anni fa era uscita una vignetta su un gornale . Si vedeva un cane davanti alla tastiera del computer che diceva: «Tanto nell’internet nessuno sa che sono un cane».
Il concetto è stato ripetuto così tante volte e in così tante forme diverse che è diventato un cliché. Ma non è vero che in rete sia così facile nascondersi o travestirsi. Quasi tutti i messaggi di “posta elettronica” sono firmati con il vero nome della persona che scrive (e in tanti anni in rete non mi è mai accaduto che, da una successiva verifica, l’identità risultasse falsa).
C’è chi firma con uno pseudonimo, ma nella maggior parte dei casi è solo un gioco. Ci sono talvolta messaggi non firmati, o con identità palesemente discutibili... in questi casi è meglio stare in guardia, specialmente se ci sono “allegati”. Ma con un po’ di esperienza diventa facile distinguere i messaggi “sospetti”.
La rete, naturalmente, non ha nulla di diabolico; o almeno non più del mondo in cui viviamo, di cui è uno strumento e uno specchio. Ma quando ci si avventura in un terreno nuovo è spontanea (e giustificata) una certa diffidenza.
Siamo così abituati a fidarci, nella nostra vita quotidiana, che spesso non ce ne accorgiamo. Quando entriamo in una gelateria, non chiediamo un certificato di commestibilità degli ingredienti.
Ma in rete... entriamo in contatto con qualcuno che può essere all’angolo di casa oppure all’altra estremità del pianeta – e la differenza non è immediatamente percettibile. Soprattutto, abbiamo la percezione di essere in un ambiente che non conosciamo bene. La nostra propensione alla fiducia scende, le nostre difese si alzano.
Questo significa che in rete possiamo fidarci ciecamente di tutti? Evidentemente no. La fiducia è un bene prezioso che si conquista gradualmente, col tempo. Non possiamo aspettarci che il mondo intero si fidi di noi al primo incontro; ed è ragionevole, da parte nostra, essere prudenti. Qualche volta non possiamo fidarci del tutto neppure di persone che conosciamo bene; perché possono, in buona fede, darci un indirizzo o un consiglio sbagliato.
Dobbiamo diffidare, prima di tutto, di chi ci offre un “regalo”. Stiamo attenti anche a chi ci offre di usare un particolare software per accedere a un sito o ottenere un servizio. Se non sappiamo bene di che cosa si tratta, è meglio rifiutare l’offerta.
Non è possibile darci regole precise, perché le possibilità di inganno (o di “appropriazione” dei nostri movimenti online) sono tante e diverse; e perché qualcuno ne inventa una nuova ogni giorno. La difesa migliore è il buon senso. Questo è uno dei motivi per cui conviene procedere gradualmente, un passo per volta. Nella rete, come nella vita, l’esperienza è il modo migliore per capire quando possiamo fidarci e quando è meglio cambiare percorso.
[Modificato da Leone29 21/09/2011 18:33]